CALIGULA’S HORSE + I BUILT THE SKY + MISHRAM + ASYMMETRIC UNIVERSE + TOLIMAN @Slaughter Club

Un martedì sera all’insegna della musica, ma quella suonata da paura, quello appena trascorso allo Slaughter Club.
Stavolta ci siamo trovate alle prese con del prog di livello, genere che esce un po’ dai nostri “standard” ma che ha saputo assolutamente sorprenderci positivamente.
In apertura troviamo i Toliman, band piemontese/lombarda della quale vi abbiamo già parlato, che ogni volta troviamo più validi e rodati su palco. Questi ragazzi sanno veramente suonare, il livello tecnico è notevole, soprattutto considerando l’età dei componenti, e la voce non è da meno. Hanno tutte le carte in tavola per poter crescere e farsi strada, perciò attendiamo l’uscita del nuovo album, per il quale abbiamo alte aspettative.
A seguire, salgono sul palco gli Asymmetric Universe, trio torinese strumentale, che non avevamo mai visto dal vivo. Nonostante le nostre orecchie non siano “abituate” ad ascoltare musica priva di parti vocali (come ben sapete), questi ragazzi riescono a coinvolgere parecchio e risultano impeccabili tecnicamente. Consigliati!
Dopo di loro, troviamo i Mishram, band che unisce il prog metal alle sonorità della musica indiana, loro paese d’origine. Vi sembra un mix interessante? Lo è, assolutamente, perciò se non li conoscete vi consigliamo vivamente di andare a recuperarveli!
Poi, è il momento degli I Built The Sky, altra band strumentale che arriva dall’Australia. Anche qui, i ragazzi tengono il palco benissimo e non c’è davvero nulla da dire su come suonino. Hanno appagato le orecchie di chiunque se ne intenda di musica, cioè.. in realtà hanno appagato chiunque avesse delle orecchie.
I Caligula’s Horse sono un nome, soprattutto per gli avvezzi del genere, che non ha bisogno di presentazioni. La band era decisamente in forma, capitanata dalla voce degna di nota e ben riconoscibile del frontman, che insieme ai musicisti di enorme livello di cui si compone questo gruppo, li conferma una delle realtà più strutturate (ma sempre in crescita) del prog.
Il locale pieno è stato la conferma che la musica suonata bene è ancora capace di attirare pubblico e questo fa davvero bene al cuore di chi, come noi, la ama. La scelta di alternare band strumentali e non, inoltre, si è rivelata azzeccatissima dando vita ad un bill perfetto!
Alla prossima 🤘🏻

Attila, Dedalus Project, Achrome, Nobody Has Heart & Ravine | Slaughter Club, Paderno Dugnano

Iniziare la settimana con alle spalle un concerto, è sempre una bella sensazione. Il palco dello Slaughter ieri è stato infiammato da 4 band di tutto rispetto. In apertura, i Ravine, che per motivi logistici non siamo riuscite a vedere. Questa band, però, abbiamo già avuto modo di sentirla live e possiamo comunque confermare che meritano!
A seguire troviamo i Nobody Has Heart, di Parma. Questi ragazzi, freschi dell’uscita del loro nuovo singolo, sul palco ci sanno stare molto bene ed il loro metalcore è davvero cazzuto (che, come sappiamo, è un complimento). Andateveli ad ascoltare!
A seguire, troviamo gli Achrome, romani de Roma (di Ladispoli). Il loro è un metalcore più melodico, con parti di cantato in pulito, che crea quel contrasto che sicuramente i fan del genere ameranno. Recuperatevi anche loro, se non li conoscete!
Tocca poi ai Dedalus Project, dei quali abbiamo davvero adorato l’attitudine sul palco. Come abbiamo fatto a non scoprirli prima? Shame on us. Davvero bravi, hanno tutte le carte in tavola per continuare a crescere parecchio.
Tocca infine agli headliner, gli Attila, una band che non ha bisogno di presentazione per gli amanti del core. Oltre ad essere dei musicisti di livello, sono dei mostri sul palco e riescono a creare quell’atmosfera di tutt’uno tra band e pubblico che è fantastica. Un’oretta di live che a tanti (tra cui noi) significherà lavorare oggi con il collo bloccato, ma ne è valsa la pena. Band che assolutamente merita live, più che su disco, anche se non vi perdoneremo mai di non aver fatto “Pizza”.
Alla prossima 🔥

KYPRA – I

“I” è il primo ep demo della band marchigiana Kypra (nome della dea madre picena), attivi dal 2018. L’ep presenta 5 canzoni in cui il folk melodico si unisce al rock ed al metal, con tutti gli ingredienti tipici del genere. A livello di strumenti troviamo cornamusa, flauti, violino.. ma anche bouzouki e piva, con un cantato in growl e voce femminile. La sostanza c’è, gli ingredienti – come scritto sopra- anche e si percepisce una graduale evoluzione all’interno dell’EP. I testi sono senz’altro un punto a favore: molto interessanti, raccontano la storia della loro terra, nello specifico trattando temi legati ai Piceni e al folklore Marchigiano, confermando il loro legame con le radici. Molto belle anche le parti più impetuose che vengono sottolineate dal cantato in growl.
Piccolo punticino a sfavore: forse un po’ grezzo in fatto di produzione, ma per essere un demo è assolutamente un buon inizio!
Nell’attesa di nuovi lavori, vi invitiamo a darci un ascolto e far sapere la vostra opinione.

  1. Insonne poetica
  2. Mare alto
  3. Hiberna
  4. Ver Sacrum, pt I: Tiora Matiena
  5. Da questa tempesta

LOW-L FEST ~ DAY 1: Bull Brigade + EGreen & Mr.Phil + Hate & Merda + Short Fuse + Load Rejection + Hanged At Sunset


È difficile riassumere una serata in poche righe e pochi video e soprattutto trasmettere l’atmosfera che si respira a questo festival.
Si aprono le porte ed i primi a salire sul palco sono gli Hanged At Sunset , con un post hc che sicuramente piacerà agli amanti del genere (quindi ascoltateli). Il frontman che scende dal palco per cantare letteralmente in faccia alla gente è un gesto che abbiamo apprezzato parecchio 😂
A seguire troviamo i Load Rejection , freschi dell’EP appena uscito, che tengono il palco molto bene con il loro sound molto interessante. Difficile etichettarli, ascoltateli e basta, fidatevi.
Dopo di loro, i romani Short Fuse sono una di quelle band che ti fa pensare “perché non li ho conosciuti prima?”. Una ventata di puro hc cazzutissimo, sia musicalmente che scenicamente.
A seguire, sul second stage, attaccano gli Hate & Merda , band rivelazione della serata per quanto ci riguarda. Il loro sound è un mix di diverse influenze, dallo sludge all’Hc, suonate in maniera impeccabile dal duo che aggiunge ad una parte strumentale di livello, dei testi nichilisti. Riuscire a farsi notare all’interno di una scena, non è facile: loro ci riescono alla grande.
Con Egreen e Mr.Phil si cambia genere, ma si rimane ancorati al concetto di underground e di gente che porta avanti quella mentalità che tutti noi presenti condividiamo. Abbiamo davanti due nomi storici del rap italiano e capiamo benissimo il perché siano arrivati dove sono. Nonostante siano una parentesi musicale diversa rispetto al resto del bill, ci rientrano benissimo e il pubblico lo dimostra.
Infine, troviamo i Bull Brigade . Li abbiamo visti parecchie volte, ormai lo sapete, ma ogni volta sono una riconferma. I loro concerti sono davvero un tutt’uno tra la band e il pubblico, che canta ogni canzone dall’inizio alla fine. L’atmosfera che si crea ogni volta è sempre da pelle d’oca e “Il fuoco non si è spento” è davvero uno degli album più belli che la scena abbia mai partorito.
Non dimentichiamo anche Techfood , perché il suo djset è stato la conclusione perfetta.
Un grazie enorme ai ragazzi del Low-L fest,
passate a trovarli!!🔥🖤

STRAIGHT TO PAIN – Closing Cycles


Gli Straight To Pain sono una band metalcore di Savona, della quale (per i più attenti) vi avevamo già parlato all’uscita di “Cycles”.
Recentemente, hanno pubblicato un EP “Closing Cycles”, che affronta e porta a compimento i temi contenuti proprio nel loro precedente lavoro (ecco spiegato il titolo!), creando quindi un legame tra i due dischi.
L’EP è composto da soli 2 brani, per una durata totale di quasi 10 minuti.
Entrambe le tracce hanno un’intro piuttosto melodica, che la band sfrutta anche per sperimentare sonorità nuove (cosa che gli riesce piuttosto bene).
“Sky Seeker”, la prima traccia, affianca alla brutalità della voce in growl una voce femminile, che nei ritornelli riesce a trasmettere una sorta di senso di pace e speranza, creando una montagna russa di emozioni nell’ascoltatore e riuscendo a risultare anche molto orecchiabile.
“Abduction”, invece, è un singolo più aggressivo, più improntato sul death, che solo sul finale si concede di rallentare con l’inserimento della voce femminile; questa volta, però, traspare un senso di rassegnazione e disillusione.
Ci troviamo di fronte ad una band senz’altro più matura rispetto ai lavori precedenti, che dimostra di essere in grado di spaziare attraverso i generi, di sperimentare suoni ed arrangiamenti che danno vita ad un sound che merita davvero un ascolto e che non può più essere etichettato solo come “metalcore” ma che, anzi, attinge molto dal death, dal groove e dal prog. Entrambi i singoli hanno dei punti di forza notevoli e punti deboli irrilevanti, che fanno ben sperare nell’uscita di altro materiale dello stesso livello.

🍻 PALEDUSK + As Hikari + Waves In Autumn + Apple Sauce @ Rock’n’roll Milano🍻

È un giovedì sera che sa già di weekend quello passato al Rock’n’Roll di Milano, in compagnia di 4 band fighissime. Ad aprire le danze troviamo gli Apple Sauce che, nonostante l’assenza del cantante, riescono a coinvolgere ed a convincere il pubblico con il loro sound sperimentale. Era da tanto che volevamo vederli live e sono stati una piacevole conferma per noi.. ma soprattutto una bella scoperta per chi ancora non li conosceva. Dopo di loro troviamo gli Waves In Autumn, band post hardcore che ha tutte le carte in tavola per crescere molto all’interno della scena. Ottima performance anche per questi ragazzi! Gli As Hikari sono una band che abbiamo avuto il piacere di vedere più volte live e che unisce perfettamente il cantato pulito con il growl, spaziando molto bene tra parti più melodiche e parti più cazzute. Sono sempre una bella conferma ed una band che vi consigliamo di tenere d’occhio! Infine tocca ai Paledusk, band giapponese con un sound veramente difficile da “etichettare” poiché frutto di influenze che vanno da metal all’elettronica al rap. Il risultato, quanto si sperimenta così, può essere un disastro o una figata totale..nel loro caso è davvero una figata totale. Si passa dal pogo violento al cantare ritornelli orecchiabili, per un concerto che vale la pena davvero di essere vissuto. Grazie Versus Music , grazie Rock’n’Roll, grazie a tutte le band che hanno infiammato la serata. Alla prossima 🔥

STRIKE AVENUE – Dehumanized Interlude

Gli Strike Avenue sono una Band italiana cosentina che unisce deathcore, Death metal old school e venature symphonic, attivi da quasi 15 anni. Recentemente hanno pubblicato il loro ultimo EP, “Dehumanized Interlude”, uscito il 26 maggio. Il livello tecnico è molto elevato, con riff velocissimi e blast beat a non finire, senza però scadere nel banale o nel monotono. Per le orecchie più allenate, si possono riconoscere le influenze di band quali Lorna Shore, Fit For An Autopsy.. ma la band ha saputo crearsi una propria identità ben definita, senza risultare qualcosa di già sentito. Azzeccatissima la scelta di affiancare al cantato in growl, uno scream (come parte corale/seconda voce) che crea un’atmosfera ancora più brutale, ben percepibile nel brano “Lachesis Code” (entrato subito nel cuore 😂).
Alla fine di “Perpetual Blood”, canzone che chiude il disco, si rimane un po’ con l’amaro in bocca dato dal “ma come? Già finito?”.. perché forse l’unica pecca di questo lavoro è la durata: poco piu di 20 minuti, per un totale di 5 brani.
L’EP non è solo un album ben fatto e ben strutturato, ma un vero e proprio concept sul futuro distopico e sulla deumanizzazione del nostro presente, scandito da ritmi imposti ed alienanti.
Nel complesso, quindi, è un lavoro assolutamente di livello, che vi consigliamo di ascoltare.

HUMAN DECEPTION – CHASM OF DESIRE – Release Party + Outmayr + Omens Before Hysteria + They Become Martyrs @Rock’N’Roll Milano

Ieri sera, al Rock’n’Roll di Milano, gli Human Deception hanno presentato il loro nuovo EP, “Chasm of desire” e noi non potevamo mancare, ovviamente!

Ad aprire la serata, troviamo i “They become martyrs”, band christian melodic hardcore, al loro primissimo live! E’ sempre bello conoscere band nuove, soprattutto se le premesse (come nel loro caso) sono ottime. Hanno tutte le carte in tavola per crescere molto bene!

A seguire ci pensano gli Omens Before Hysteria a creare delirio, come sempre. Loro meritano e ve lo ripetiamo da sempre, ma soprattutto sono coinvolgenti come poche altre band. Su disco validissimi, dal vivo molto di più!

Troviamo poi gli Outmayr, reduci dal loro live in apertura agli Attila, che già fa capire che si tratta di una band che sicuramente merita di essere ascoltata. Cazzutissimi, fanno scapocciare dall’inizio alla fine..e questo è il complimento migliore che si possa fare, lo sappiamo.

Last but not least (chiaramente), gli Human Deception. Abbiamo avuto il piacere di vederli live già diverse volte, anche in aperture a band veramente grosse, e li abbiamo trovati sempre convincenti. Il loro melodic deathcore è veramente di qualità e questo nuovo EP ne è la conferma. Ci aspettiamo, quindi, un bel tour promozionale, perchè meritano di calcare palchi e gli facciamo un grosso in bocca al lupo per questo nuovo lavoro!

Voi, invece, segnatevi tutte le band sopracitate e correte ad ascoltarveli, fidatevi delle vostre Belze!

Alla prossima 🔥🔥

HELLOWEEN + SABATON + Beast In Black + Moonlight Haze | Ippodromo SNAI di San Siro, Milano

Che fai, suonano queste band a due passi da casa e non ci vai? Appostate dalle 12.30 in coda, abbiamo conquistato l’ambitissima prima fila, carichissime per questa giornata.

Aprono le danze i Moonlight Haze (di cui vi abbiamo già parlato al Metal For Emergency), con un seguito sempre più ampio ed un pubblico che risponde bene, nonostante siano solo le 17. Sul palco questa band ci sa proprio stare ed il fatto che siano italiani, è sicuramente motivo di orgoglio!

Dopo di loro, sul palco salgono i Beast In Black, a dir poco travolgenti, davanti ad una folla sempre più grande. La coordinazione tra i musicisti è qualcosa di veramente magico ed il cantante ha una voce che raggiunge le stelle.

A seguire, arriva la band forse più attesa, cioè i Sabaton. Bravissimi, tamarri al punto giusto, scenograficamente fighissimi. Qui le scapocciate cominciano a farsi pesanti e noi, con la nostra bandiera (fatta da Vale, ovviamente) ci siamo devastate il collo, ma ne è valsa la pena.  Si lanciano in un’ode all’Italia, al cibo ed a vari artisti tra cui MAX PEZZALI, intonando l’inizio di “Una canzone d’amore..”. Poesia.

Ed infine sul palco arrivano gli Helloween..e qui, nonostante non siamo delle loro fan accanite, si ha proprio la sensazione di trovarsi davanti all’emblema del metal, ed in effetti è così. Tengono botta per due ore di live, chiudendo con “I want out” cantata da tutti i presenti. Conclusione perfetta di una giornata stupenda!

Motorcity Summer Fest w/Bull Brigade & Friends @Spazio211

Abbiamo capito che Torino è il nostro paradiso musicale e la serata di ieri lo dimostra ancora! Band validissime come Middle Finger – Street Punk , Black Mungo , Madbeat , Ponte del Diavolo e Bull Brigade si sono susseguite sul palco del Motorcity Summerfest! Tanta gente, tanta birra e soprattutto band della madonna! Una serata che dimostra che fare festival con proposte musicali diverse sia un’ottima scelta! Noi ci siamo divertite da paura e vi consigliamo assolutamente di segnarvi i nomi di questi gruppi e andarveli ad ascoltare, nelle foto finali trovate le nostre condizioni post concerto e i nostri fedeli accompagnatori nei live 😂❤️